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"Se grigio è il colore che intreccia via via il gioco delle ore e delle giornate, giocoforza le attese di chi è alla ricerca di un riscatto diventano momenti di confronto con gli altri nel tentativo di rompere l'assurda diversità tra l'essere e l'avere, tra chi naviga con il vento in poppa e chi deve srotolare un rosario di sofferenze e di sopraffazioni. Questo si intuisce dalle poesie iniziali di questo intenso discorso di Anna Santarelli, che ci parla di donne sfruttate, di migranti irrorati "d'acqua e di lacrime", dello "strazio continuo dell'anima" e dei lembi d'Africa che cercano ristoro al di là del Mediterraneo... È una poesia d'amore, vibrante e che non può scalfire il cuore di quanti vivono in un quotidiano stato di tranquillità, di pace. La silloge si divide in due parti: Frammenti di storie ed Echi d'anima, ma gli orizzonti sono gli stessi, ossia l'invito a guardare al dopo cercando di superare quella "pronunciata silenziosa inquietudine" del non essere riuscendo, in qualche modo, ad "assaporare l'aria pungente" di un mattino d'inverno e ad "avvertire il fuoco / inedito che anima il giorno"... (dalla prefazione di Fulvio Castellani)